Trattamento

Trattamento

Curare tempestivamente significa curare meglio!

Come la maggior parte delle malattie, la schizofrenia si può curare. Le chance di miglioramento grazie al trattamento sono maggiori se quest’ultimo viene attuato fin dalla comparsa o dall’osservazione dei primi sintomi evidenti. Di conseguenza diventa essenziale parlare con un medico prima possibile.

Per ottenere un buon risultato, l’informazione e il dialogo sono di primaria importanza nel trattamento e nel monitoraggio del malato. La partecipazione attiva di quest’ultimo è necessaria affinché il trattamento possa essere adattato ai suoi bisogni e alla sua evoluzione  e i medicamenti siano regolarmente assunti.

I medicamenti

Contribuiscono a dissolvere la nebbia indotta dalla malattia e a ritrovare un funzionamento mentale che consenta un rapporto più chiaro con se stessi e con l’ambiente. Grazie all’assunzione di medicamenti, il malato si sente più calmo. È in grado di affrontare le proprie difficoltà e la situazione nonché di prendere decisioni giuste.

«Quando prendo i miei medicamenti i miei pensieri sono più chiari…»

Tuttavia, accade che la persona malata rifiuti qualsiasi intervento medico, soprattutto all’inizio. È legittimo! In effetti, in ragione della malattia e dei turbamenti che comporta, la persona non riesce a valutare i propri sintomi, il che porta a una errata interpretazione della situazione reale. Il malato dunque dubita che un medico e i medicamenti prescritti costituiscano una risposta ai suoi problemi.

Presa in carico globale

Consiste nel riunire attorno al malato professionisti di diverso tipo (psichiatra, educatore, ergoterapeuta, psicologo, assistente sociale, ecc.), ciascuno in grado di contribuire per quanto di propria competenza al miglioramento dello stato di salute del soggetto, al suo percorso di guarigione, al suo ritorno a un eccellente grado di autonomia nonché al suo reinserimento sociale e/o professionale.

L’inquadramento multidisciplinare apportato dall’équipe ‒ personale addetto alle terapie e sociale ‒ e il sostegno dell’entourage (famiglia, parenti, amici, colleghi, ecc.) sono allo stesso modo elementi chiave.

A cosa servono i neurolettici?

Esistono diverse famiglie di medicamenti in grado di agire sull’umore, sull’angoscia o ancora sulla percezione che i malati hanno del mondo che li circonda. I neurolettici sono efficaci sulle allucinazioni, sulle idee bizzarre e sulla disorganizzazione del pensiero, i sintomi tipici della schizofrenia.

E tutto ciò funziona davvero?

Sì! Nell’85% dei casi i sintomi sono scomparsi nell’arco di 6 mesi. Se si tratta di un primo episodio della malattia, è consigliato assumere il medicamento per 12 mesi prima di diminuire progressivamente la dose. In caso di ricaduta, occorre discutere il proseguimento a lungo termine della terapia.

Se un medicamento non dà i risultati attesi, ne esistono altri da provare. Vi sono anche altri mezzi, ad esempio, per ridurre o controllare le voci, che costituiscono spesso un buon completamento al trattamento.

L’equilibrio della persona dipende dalle proprie risorse, dal sostegno dell’équipe terapeutica e dal suo entourage, dalla psicoterapia e dai medicamenti.